giovedì 19 gennaio 2017

Step 25- Tutto è bene quel che finisce bene



Siamo arrivati all'ultimo step di questo blog ed è quindi il momento di fare un breve riassunto di questo lavoro, un piccolo ripasso in vista degli esami che sono ormai alle porte.
Sembra ieri ma sono passati ormai diversi mesi da quando mi sono iscritto al corso di "Storia delle cose. Anatomia e antropologia degli oggetti", e mi è stato assegnato il colore vermiglio.
Inizialmente, come comunemente accade, non avevo un'idea ben precisa su questo pigmento e proprio da qui ha avuto inizio la mia ricerca.
Come prima cosa quindi (Step 01) si è data la definizione del colore con qualche cenno sulle sue origini, usi e sulla sua composizione chimica, ripresa e approfondita poi nello Step 14.
Dopo aver tradotto il nome del colore nel maggior numero possibile di lingue (Step 02), per poterlo identificare in modo preciso e univoco, ci siamo soffermati sulle varie classificazioni e sui codici che lo descrivono (Step 03).
Indagando poi nel passato del colore e nella sua storia si è parlato dei miti in cui è presente (Step 04), dei documenti in cui lo si trova (Step 11), dell'uso che ne è stato fatto per quanto riguarda l'araldica (Step 10) e anche dei "protagonisti", personaggi importanti a cui è associato il vermiglio (Step 21).
Come per ogni colore, nella sua storia ruolo fondamentale è stato quello dell’arte.
Per questo motivo si sono svolte diverse ricerche a proposito di pittura (Step 18), del cinema (Step 07) e dei fumetti (Step 13); oltre che ad approfondimenti riguardo il design (Step 16) e la musica (Step 05).
Collegato all’arte e più in particolare alla musica è anche lo Step 19, interpretazione più libera e personale delle caratteristiche principali del rosso vermiglio.
Come emerge da tutti questi ambiti di indagine, i colori esercitano una notevole influenza sull’aspetto socio-culturale e sulla vita di tutti i giorni, entrando a far parte di tradizioni, modi di dire e rituali (Step 08), della cucina (Step 12), della pubblicità (Step 15) e anche della moda (Step 20).
Le caratteristiche di ogni colore, unite alle differenze culturali che caratterizzano ogni popolo, ci portano ad associarlo a diversi significati a seconda del contesto e della società in cui si vive.
Ecco quindi che, come descritto nello Step 23, il vermiglio può rappresentare emozioni e qualità anche contrastanti tra loro come l’amore o essere associato ad elementi lontani tra loro come il sangue e il fuoco.
Ultimo ma non meno importante, abbiamo approfondito l’aspetto tecnico- scientifico ricercando in che modo il vermiglio sia entrato nella storia della scienza (Step 06), il primo brevetto in cui compare esplicitamente questo colore (Step 17) e degli esempi che mostrassero il suo impiego in architettura (Step 22).
Tutte queste ricerche infine ci hanno permesso di compilare l’abbecedario riferito al vermiglio (Step 09) e la nuvola delle parole che lo caratterizzano, arrivando quindi, per ultima cosa, ad identificare un oggetto o un elemento che rappresenti al meglio questo colore (Step 24). Con la speranza di aver raggiunto gli obiettivi del corso e di aver svolto un buon lavoro, di cui mi ritengo comunque soddisfatto, ringrazio chi ha voluto dedicare parte del proprio tempo alla lettura dei miei post e chi lo farà in futuro.


A presto!

sabato 31 dicembre 2016

Step 24- La "Nuvola del Colore"


Ecco la Word Cloud del colore vermiglio!

La forma a goccia ovviamente non è casuale ma nasce da una riflessione che deriva da una domanda ben precisa, ovvero quella di identificare un oggetto che rappresenti al meglio il colore vermiglio.
La risposta non è scontata, infatti provando a chiedere a diverse persone difficilmente qualcuno saprà associarlo ad un oggetto comune senza difficoltà. 
Per questo motivo ho pensato a qualcosa che tutti conosciamo, che abbia uno stretto rapporto simbolico con questo colore (vedi Step 23), e di cui nessuno di noi può fare a meno, il sangue
Potrà forse sembrare banale, ma scopo di questo blog, fin dal primo post, è sempre stato quello della narrazione che, a mio parere, consiste nel trasmettere in modo semplice un concetto al maggior numero di persone possibile.
Volendo comunque identificare un oggetto, ecco un esempio:


Stato Pontificio, raro francobollo da 10 centesimi vermiglio arancio, 1867


venerdì 30 dicembre 2016

Step 23- Un colore "selvaggio"

Siamo quasi giunti al termine di questo lavoro di ricerca sul colore vermiglio ma tuttavia non è stato ancora approfondito l'aspetto più "selvaggio" di questo questo colore. 
Con questo aggettivo Levi Strauss definisce il pensiero che:
 "piuttosto che agire per astrazione, classificazione e sublimazione di qualità, o per gerarchizzazione logica di classi ideali, opera, partendo da una particolare attenzione alle qualità sensibili del reale considerate nella loro capacità di fungere da segni, per produrre una continua rete di simboli e di significati." (Enciclopedia Treccani)


Levi Strauss
Secondo Strauss il pensiero "selvaggio" è legato all'intuizione sensibile, cioè a una percezione passiva, ma immediata, dell’oggetto; con questa locuzione descrive quindi il funzionamento del pensiero allo stato grezzo, "naturale", osservabile anche in una società in cui si sviluppa il pensiero scientifico, e non per classificare soltanto quella dei popoli detti selvaggi.
Il pensiero selvaggio sta quindi alla base del simbolismo associato ai colori che, a partire dagli uomini primitivi, si è poi evoluto nel tempo, differenziandosi a seconda della cultura, delle credenze e degli usi dei vari popoli.
Come abbiamo già visto nello Step 08, il vermiglio è un colore fondamentale nella cultura nepalese secondo la quale rappresenta la purezza; per questo motivo viene impiegato nelle cerimonie religiose, nei rituali e, quotidianamente, dalle donne sposate come ornamento.




Più in generale il vermiglio, e quindi anche il rosso, è considerato il colore del sangue.

Per molte popolazioni costituisce quindi il primo cromatismo, poiché strettamente legato al principio della vita. Il sangue, infatti, è il liquido vitale per eccellenza; inoltre, partendo e tornando nel cuore, sede dei sentimenti, il sangue è collegato all’amore.


"Con una palla vermiglia, di nuovo,
Eros chioma d'oro mi colpisce,
e mi invita a giocare
con una fanciulla dal sandalo variegato"
( Anacreonte, 570 - 485 a.C. )

Quando però l’affetto e la passione si estremizzano, appare la valenza negativa del colore, che può esprime il tormento amoroso tanto che nell’Antica Cina, ad esempio, i cosiddetti uomini “rubizzi” erano i mariti fortemente provati dalla vita matrimoniale e destinati certamente a morte prematura. 

Sul versante religioso, inoltre, tale colore esprime tanto l’amore divino quanto il sacrificio, il martirio o il tormento.

Oltre al sangue, il rosso è associato anche al fuoco: il fuoco, infatti, scalda ed illumina ma sopratutto, trasforma.
Anche in questo caso quindi, quando l’istinto conduce all’impulsività e all’amore diabolico, il vermiglio acquisisce un significato demoniaco e satanico.


"Or ci movemmo con la scorta fida
Lungo la proda del bollor vermiglio,
dove i bolliti facieno alte strida."
( Dante, Inferno, Canto XII )

Il sangue che si sparge esternamente in lesioni o ferite, fa apparire l’altra principale valenza di questo colore: quella più propriamente maschile, associata alla forza vitale. In passato, le divise degli eserciti usavano il rosso per aumentare la potenza in battaglia, mentre per le popolazioni celtiche, poche bacche rosse del sorbo (piccolo albero) avevano le stesse proprietà nutritive di nove pasti, aggiungevano un anno di vita e risanavano dalle ferite. 

Nicolas Poussin, Mida e Bacco,
 1625, Pinakothek, Monaco di Baviera (Germania).
Nei tempi addietro, inoltre, si credeva che lo spargimento di sangue potenziasse il vigore degli uomini e con una tintura scarlatta, si adornavano i giovani Indiani d’America per risvegliare in loro i desideri. 
Questa tonalità è anche espressione della sessualità, della componente più istintiva dell’amore. Per questo motivo è anche collegato alla “grande prostituta” Babilonia oppure a Dioniso, con le sue feste caratterizzate da ebbrezza e sessualità sfrenata. 



Oltre a ciò può essere anche espressione di rabbia, aggressività e furia
per tale motivo il rosso è spesso associato alle divinità della guerra, come attestano Marte nella mitologia romana, o l’Arcangelo Michele, il Santo Guerriero, cavaliere celeste, rappresentato nell’iconografia cristiana con un mantello vermiglio. 
L'arcangelo Michele schiaccia Satana, Guido Reni, 1636
Come scrisse la pittrice Eva Aeppli quindi:

 “ Là dove il rosso diffonde la sua luce, l’anima è pronta all’azione, alla conquista, alla sofferenza, alla dedizione totale."

lunedì 26 dicembre 2016

Step 22- Il colore in architettura

Come abbiamo già avuto modo di notare nello Step 08, in cui si fa rifermento ai famosi portali giapponesi chiamati Torii, e approfondiremo in questo step, il vermiglio per le sue caratteristiche è utilizzato in architettura anche per strutture di notevole importanza.

Golden Gate Bridge

Il Golden Gate Bridge è un ponte sospeso che sovrasta il Golden Gate, lo stretto che collega l'Oceano Pacifico con la Baia di San Francisco.


Golden Gate Bridge, San Francisco 


Il Golden Gate Bridge è largamente considerato uno dei più notevoli esempi di ingegneria applicata alla costruzione di ponti, sia per il progetto strutturale che per la sua estetica. È stato inoltre dichiarato una delle moderne Meraviglie del mondo dall'Associazione degli Ingegneri Civili Americani.
Tutto il tratto occupato dal ponte, includendo anche il tratto per salire e scendere dal ponte, è lungo 2,71 km; la distanza tra le torri ("campata principale") è 1 282 m e lo spazio disponibile sotto il ponte è di 67 m con condizioni medie di alta marea. L'altezza delle due torri è 225 m sopra il livello dell'acqua. Il diametro dei cavi della sospensione principale è 93,4 cm.
Golden Gate Bridge, San Francisco 
Quando fu ultimato nel 1937, il Golden Gate Bridge era il più lungo ponte sospeso del mondo, e nel tempo è diventato simbolo internazionalmente riconosciuto della città di San Francisco.
Il ponte fu dovuto all'ingegno e alla straordinaria bravura di Joseph Baermann Strauss, un ingegnere che aveva già progettato oltre 500 ponti mobili, ma tutti molto più piccoli e situati più nell'entroterra rispetto al nuovo progetto.
C'erano inoltre non trascurabili esigenze estetiche, e per queste Strauss si affidò all'architetto Irving Morrow, che disegnò l'estetica dei piloni e scelse il colore arancio vermiglio, chiamato anche Arancio Internazionale, perché è intonato coi colori naturali dei dintorni e perché rende la struttura più visibile nella nebbia, problema tipico della baia e che spesso nasconde alla vista il ponte.


Golden Gate Bridge con nebbia, San Francisco 

Golden Gate Bridge con nebbia, San Francisco

Golden Gate Bridge con nebbia, San Francisco

Curiosità:
-http://dariocelli.blogspot.it/2014_10_01_archive.html

Vanke Pavillion

Esempio più recente è il Vanke Pavillion costruito a Milano in occasione dell'Expo 2015.



Vanke Pavillon, Daniel Libeskind, Milano

Il padiglione è stato disegnato da Daniel Libeskind, ispirandosi alla montagna cinese Huan Shan, con una copertura a scaglie prodotta con materiale ceramico autopulente realizzato dall'azienda italiana Casalgrande Padana. 
Vanke è stata la prima azienda ad acquistare uno spazio in EXPO e la prima a consegnare il padiglione.
Il progetto si estende su una superficie di 1000 metri quadrati e la costruzione ha richiesto la messa in opera di oltre 140 tonnellate di acciaio per le strutture e circa 4200 lastre di grès porcellanato.

Gli elementi ceramici sono stati messi in opera grazie a un innovativo sistema, che consente non solo di fissare le lastre, ma anche di orientarle singolarmente e sovrapporle in funzione delle esigenze del progetto.




Vanke Pavillon, Daniel Libeskind, Milano


Un Trattato

Il colore vermiglio è inoltre citato più volte nel "Trattato dell'arte della pittura, scoltura, et architettura" di Giovanni Paolo Lomazzo (1585).
In particolare lo si ritrova a:
- Libro IV, Capitolo XV, pag. 229;
- Libro VI, Capitolo X, pag. 312;
- Libro VII, Capitolo XVII, pag. 648;


Fonti:

Step 21- I protagonisti

Come abbiamo visto fin'ora sono molteplici i personaggi storici associati a questo colore, a seconda ovviamente dell'ambito di interesse:
- Per quanto riguarda il mito (Step 04) si è parlato di Ovidio, da cui si è arrivati anche a Dante e a Boccaccio i quali hanno inserito questo colore nelle loro opere;
- Per la musica (Step 05) mi sono collegato a nomi importanti quali Mozart e De Andrè;
- Per la medicina (Step 06Tommaso Campailla;
- Nello Step 15 si è quindi parlato di Henry de Toulouse-Lautrec a proposito di pubblicità;
- Proseguendo con lo Step 18, oltre a Henry de Toulouse-Lautrec ho fatto riferimentoa  Gauguin e Matisse per quanto riguarda le arti pittoriche.

Continuando nella ricerca sono riuscito a collegare al colore Vermiglio altri due nomi di personaggi che hanno ritagliato nella storia un posto per il loro nome.

Il primo è Giovanni Pascoli (biografia), noto poeta italiano di fine '800, che in un componimento intitolato "Fides", contenuto nella sua prima raccolta "Myricae" scrive:
Giovanni Pascoli
Fides 
Quando brillava il vespero vermiglio,

e il cipresso pareva oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
Così fatto è lassù tutto un giardino.
Il bimbo dorme, e sogna i rami d’oro,
gli alberi d’oro, le foreste d’oro;
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera.


Il titolo Myricae riprende una citazione di Virgilio all'inizio della IV Bucolica in cui il poeta latino proclama di innalzare il tono poetico poiché "non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici" (non omnes arbusta iuvant humilesque myricae). Pascoli invece propone "quadretti" di vita campestre in cui vengono evidenziati particolari, colori, luci, suoni i quali hanno natura ignota e misteriosa.
Nel 1903, la raccolta definitiva comprendeva 156 liriche del poeta. 
I componimenti sono dedicati al ciclo delle stagioni, al lavoro dei campi e alla vita contadina.


Myricae, 1927



Il secondo è Immanuel Kant (biografia), uno dei più importanti dell'illuminismo tedesco.
In una delle sue opere più importanti, ovvero la "Critica della ragion pura", il filosofo ricorre al cinabro come esempio per la spiegazione del processo di acquisizione del concetto dei colori:

"Se il cinabro fosse ora rosso e ora nero, ora leggero e ora pesante, se un uomo si trasformasse ora in questa, ora in quella forma animale, se, nello stesso giorno, la terra fosse coperta ora dai prati, ora di ghiaccio e di nebbia, la mia immaginazione empirica non potrebbe mai avere l'occasione di ricevere nel pensiero, con la rappresentazione del color rosso, il pesante cinabro; ? se una data parola fosse attribuita ora a questa cosa, ora a quella, ? la stessa cosa fosse chiamata ora in questo modo, ora in un altro, senza che vi dominasse una regola certa cui i fenomeni già per se stessi fossero soggetti, nessuna sintesi empirica della riproduzione potrebbe aver luogo."

Immanuel Kant, ritratto e firma

giovedì 22 dicembre 2016

Step 20- I colori della moda

Un ambito in cui sono particolarmente importanti i colori è quello dell'abbigliamento e quindi la moda. Oltre che ad identificare vari brand, il colore va ad influenzare diversi settori e non solo quello legato al vestiario. 
Vogue, 1939
Dal 2000 infatti, anno in cui è stata lanciata l’iniziativa dell’azienda statunitense Pantone, il mondo del fashion e del design attende con curiosità la proclamazione del Color of the Year Pantone: la tinta scelta, infatti, diventa la tonalità guida nelle collezioni di abbigliamento e accessori e di complementi d’arredo per tutto l’anno.
Il Vermiglio non fa eccezione e viene spesso scelto dagli stilisti per le proprie creazioni.
Un esempio lo possiamo ritrovare in alcuni abiti di Elie Saab, stilista libanese che, a meno di 20 anni, lanciò il suo marchio di moda con base a Beirut, dove ancora oggi si trova Il suo atelier principale dedicato alla haute couture.
Le sue creazioni, sia di alta moda che di prêt-à-porter, si possono trovare in tutto il mondo: da Parigi a New York, Londra, Mosca, Melbourne, Dubai e Milano.
È citato nelle più qualificate riviste del settore quale uno degli stilisti più interessanti, inoltre secondo la stampa, è lo stilista che vende più haute couture nel mondo. Tra le sue clienti anche la regina Rania di Giordania, e Halle Berry, che, dopo aver vinto nel 2002 l'Oscar come migliore attrice, nel 2003 presenziò alla cerimonia per "cedere" il premio alla nuova vincitrice indossando un suo abito.







Tutti e tre gli abiti appartengono alla collezione Primavera Estate 2016 e le foto sono tratte dalla celebre rivista Vogue, periodico mensile fondato nel 1892 a New York da Arthur Baldwin Turnure e ritenuta una delle più prestigiose e autorevoli riviste del mondo della moda.

Fonti:
-http://www.vogue.it/sfilate/sfilata/collezioni-primavera-estate-2016/elie-saab


Altro autorevole esempio è la prima creazione di Valentino Garavani non per la maison Valentino: un abito a balze in tulle vermiglio ispirato a Cappuccetto Rosso, indossato dalla modella Natalia Vodianova in occasione del party "The fairy tale white ball" organizzato dal noto stilista Italiano.




                                         


Fonti e approfondimenti:
-https://it.wikipedia.org/wiki/Valentino_(stilista)
-http://www.vanityfair.it/starstyle/style-news/2011/07/07/abito_valentino_per_natalia_vodianova#?refresh=ce
-https://it.wikipedia.org/wiki/Vanity_Fair_(rivista_statunitense)


domenica 11 dicembre 2016

Step 19- Il Vermiglio nella scala di Do



In questo post, basato sulla narrazione ma che lascia più spazio alla fantasia e alla soggettività, ho pensato di associare questa ricerca alla mia grande passione per la musica che, da qualche anno, mi ha avvicinato al mondo e agli studi legati alla composizione.
Quale modo migliore quindi, per spiegare ad un musicista le caratteristiche di un colore, se non il parlare di musica?
Ecco quindi come le note possono diventare metafora del colore o viceversa.


Forse non tutti sanno che il suono prodotto da un corpo in vibrazione non è puro; quello che noi sentiamo, infatti, è l’insieme del suono fondamentale con l’aggiunta di piccoli contributi più acuti e meno intensi che vanno ad arricchirlo, tali contributi sono detti armonici.



Chet Baker

Possiamo facilmente verificare questo fatto ad esempio osservando un trombettista; molti immagino che si saranno chiesti: “come fa a suonare con soli tre tasti?” e magari gli stessi, data l’apparente semplicità dello strumento, avranno pensato di poter diventare musicisti senza troppi sforzi restando delusi già alla prima lezione.


Un trombettista infatti, combinando in modo opportuno i “tasti”, genera diversi suoni fondamentali e, regolando il flusso d’aria e l’impostazione del labbro, riesce ad estrarne gli armonici superiori.

Possiamo quindi, con un po’ di fantasia pensare ad atomi di Hg e S come ad armonici del fondamentale solfuro di mercurio ovvero del cinabro, il minerale da cui si ricava il vermiglio (Step 14) o, più in generale, associarli ai colori primari che sommati ci restituiscono tutti gli altri.
Questi suoni sono quindi la base del nostro sistema musicale, detto sistema tonale proprio perché la musica è organizzata attorno ad un suono centrale detto tonica, come una palette contenente le varie sfumature di un colore.
Dalla tonica partono infatti le sequenze di suoni tanto odiate quanto studiate dai musicisti, le famose scale, attraverso le quali è possibile stabilire le relazioni esistenti tra le varie note che le compongono.
Ecco quindi un’altra analogia con il mondo dei colori. Come già detto nello Step 03 anche questi ultimi, per poter essere confrontati o misurati, sono stati classificati in vari modi e organizzati in scale che, proprio come accade in musica, vengono impiegate in base alle loro caratteristiche e all’ambito di utilizzo.

Scala di Do maggiore
Gradi della Scala

Grazie a questa classificazione è inoltre possibile determinare le caratteristiche di questi colori, che possono esistere in diverse sfumature pur mantenendo lo stesso nome accompagnato magari da un aggettivo. Lo stesso avviene nelle scale musicali dove, il cosiddetto modo (maggiore o minore), è determinato dalla terza nota della scala che prende il nome di “caratteristica” (nel caso della scala di Do maggiore la caratteristica è il Mi, che diventa Mi bemolle in Do minore).

Addentrandoci un po’ di più nel campo dell’armonia e in particolare in quella dissonante, scopriamo che questa disciplina, il cui obiettivo è lo studio della concatenazione dei vari accordi che compongono un brano, si divide in “armonia dissonante naturale” e “armonia dissonante artificiale”. 
Motivo di questa suddivisione è il fatto che esistono accordi formati dai suoni armonici della nota fondamentale (materia della armonia dissonante naturale) ma anche altri, formati da suoni che non fanno parte della serie degli armonici naturali (e quindi materia dell’armonia dissonante artificiale). Come abbiamo visto nello Step 01 anche il Vermiglio presenta due nomi, all’apparenza sinonimi, proprio per distinguere il modo in cui è stato prodotto il pigmento. 
Viene infatti utilizzato il termine Cinabro quando ricavato dall’omonimo minerale e quindi per via naturale, oppure il termine Vermiglione quando ottenuto artificialmente.
Visto che si è parlato di sfumature e di armonia, come ultimo confronto, credo che calzi a pennello il concetto delle note a moto obbligato.


In armonia si parla di moto obbligato quando una o più note sono costrette a risolvere secondo le convenzioni dell’armonia classica.
Moto obbligato del Si e del Fa
Queste note si trovano spesso nell’accordo costruito sul 5° grado della scala che nel nostro caso (scala di Do) è la nota Sol; questo accordo, che prende il nome di “accordo di dominante”, è di fondamentale importanza perché permette, a chi sta suonando e soprattutto improvvisando, di capire la tonalità in cui si trova e fare quindi le dovute osservazioni.
Tornando alle note con moto obbligato, la prima che troviamo nell’accordo di dominante è il Si. Nella nostra scala di riferimento, il Si è molto particolare perché ne occupa il 7° grado ed è quindi così vicina alla tonica (8° grado) che deve per forza risolvere su di lei salendo a Do nell’accordo successivo.
Lo stesso accade arricchendo l’accordo di dominante con il Fa (7° grado di Sol), generando così il famoso accordo di “settima di dominante”, ancora più riconoscibile e indicativo. In questo caso è il Fa ad avere moto obbligato e risolvere su quella che abbiamo chiamato “caratteristica”, cioè il Mi, determinando il modo.
Risoluzione dell'accordo di settima di dominante, in verde risoluzione del Si e in rosso del Fa

Ecco quindi che delle note, con una “identità” propria e ben diverse da altre appartenenti alla stessa scala, vengono ricondotte ad un’unica fondamentale, con convenzioni dettate dall’uso comune che ne hanno fatto i grandi Maestri.
Tutto questo spesso accade anche con i colori.
Non è difficile infatti che, per rapidità di comunicazione o per approssimazione, il colore di un oggetto venga indicato con un altro più semplice senza troppe distinzioni (come ho dovuto fare in parte io stesso, e solo per necessità, nello Step 08).
Vasilij Kandinskij
Impressione 3 (Concerto) (1911)

In questo caso il vermiglio, pur essendo un colore ben definito, rientra comunque nelle sfumature del colore rosso con il quale è spesso confuso e indicato.
Come già detto nello Step 05 un famoso artista per cui la musica fu un elemento imprescindibile è Vasilij Kandinskij a cui appartiene la seguente citazione:

“In generale il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull'anima. Il colore è il tasto, l'occhio il martelletto, l'anima il pianoforte dalle molte corde. L'artista è una mano che toccando questo o quel tasto mette in vibrazione l'anima umana....”


Vasilij Kandinskij
Scenografie per l’esecuzione dei "Quadri di un’esposizione"di Musorgskij al Friedrich Theater di Dessau (1928)




Approfondimenti: