giovedì 24 novembre 2016

Step 18- Le arti pittoriche


Autore: Henri de Toulouse-Lautrec
TitoloAl Salon di rue des Moulins
Anno: 1894 - 1895
Luogo di esposizione: Musée Toulouse-LautrecAlbi




Autore: Paul Gauguin
TitoloLa visione dopo il sermone
Anno: 1888
Luogo di esposizione: National Gallery of Scotland, Edimburgo



Autore: Henri Matisse
Titolo: La stanza rossa
Anno: 1908
Luogo di esposizione: Museo dell'ErmitageSan Pietroburgo

Step 17- Un Brevetto

Geranio

I gerani sono le piante preferite in Italia, ma anche nel resto d'Europa, per abbellire balconi e terrazzi durante la primavera e l'estate.
La fioritura è ricchissima, la coltivazione semplice, le cure da prestare non eccessive: piante perfette per i principianti ed anche per gli esperti.
Da molti anni la passione per i gerani, o meglio per il pelargoni (è pelargonium il nome botanico, geraniacee è il nome della famiglia), ha portato i produttori di piante ad arricchirne il genere con numerosi ibridi; a fiore doppio, a foglia colorata, a foglia profumata.
Oggetto di questo post è proprio uno di questi ibridi, che è stato inventato e brevettato da Helen Roberts Bohannon presso Berkeley, California.
Geranio vermiglio
Come si può leggere nel brevetto (link a fondo pagina), tramite diversi incroci alla ricerca di nuove varietà, l'inventrice è riuscita ad ottenere una pianta di costituzione più resistente e dalla fioritura rigogliosa.
I fiori in particolare sono molto larghi e dalla forma simile a quella della viola del pensiero ma, soprattutto, di colore vermiglio.



Specifiche del brevetto:

Numero di pubblicazioneUSPP684 P
Tipo di pubblicazioneConcessione
Data di pubblicazione30 apr 1946
Data di registrazione11 lug 1945
InventoriHelen Roberts Bohannon

Immagine del brevetto

Link di approfondimento:

mercoledì 23 novembre 2016

Step 16- Nel Design

Come già detto in precedenza i colori sono caratteristiche fondamentali di un oggetto che possono renderlo più o meno apprezzabile a seconda dei casi.
Il colore diventa perciò fondamentale in un ambito come quello del design; argomento di questo post è quindi la ricerca di un oggetto di design, caratterizzato dal colore vermiglio, e la sua storia in breve. 

Poltrona Sacco di Zanotta


Il suo nome originario era Lolita, ma per tutti è la “poltrona Sacco” o meglio ancora è entrata nell’immaginario collettivo come la “poltrona di Fracchia”.
Ideata nel 1968, anno di grandi rivoluzioni sociali e di conseguenza di cambiamenti radicali anche nella moda e nel design, la poltrona Sacco divenne in breve tempo un vero e proprio cult nel mondo delle sedute.
Sacco vinse nel 1970 il prestigioso premio di design Compasso d’Oro e due anni dopo entrò a far parte della collezione permanente del MoMa di NewYork e in seguito di quelle di numerosi altri musei internazionali, come il Musée des Arts Décoratifs di Parigi, il Victoria & Albert Museum di Londra, il Museo del Design alla Triennale di Milano.
Primo prototipo di Sacco, 1968
A progettarla per Zanotta furono tre giovani e ancora sconosciuti architetti torinesi, Piero Gatti, Cesare Paolini e Franco Teodoro.
L’idea progettuale è molto semplice: si tratta di una sorta di involucro a fagiolo in PVC, riempito per tre quarti da palline in polistirolo semi – espanso ad alta resistenza, leggero e facilmente trasportabile.
La poltrona non presenta quindi alcun tipo di sostegno, ma proprio nella sua forma instabile risiede l’idea rivoluzionaria.
Grazie alla sua mancanza di rigidità infatti si adatta alla posizione di chi la usa, assumendo di volta in volta aspetti diversi.
Per la prima volta una poltrona si presentava quindi priva di una struttura programmata ma era l’utilizzatore stesso che la definiva in base alle sue esigenze.
Sacco divenne in breve simbolo del relax informale e anticonvenzionale, una poltrona “destrutturata”in cui immergersi e sprofondare completamente.
Ma la poltrona era anche realizzata con un materiale povero che introduceva nel mercato un prodotto seriale finalmente accessibile alla massa.
La nuova tipologia di seduta segnò così un taglio radicale con il passato, tanto che da allora si parlò di Radical Design.
In breve tempo Sacco diventò l’oggetto del desiderio di una élite amante dell’arte contemporanea e dell’arredo moderno, e fu presente nelle case di esperti d’arte ed esponenti del jet set internazionale.
In Italia, fu grazie alla televisione che divenne nota al grande pubblico.
Paolo Villaggio la utilizzò infatti per una esilarante e indimenticabile scena in cui  Fracchia cercava in tutti i modi di sedersi venendo ogni volta inevitabilmente ribaltato.
Poster pubblicitario, 1969
Nel corso degli anni la poltrona è diventata anche un’icona dell’arte e della cultura pop ed è stata realizzata con i più svariati materiali, tra cui il jeans e la pelle, in innumerevoli varianti cromatiche e con diverse applicazioni, come quelle con frange e lustrini presentata nel 2008 per celebrare il quarantesimo anniversario del prodotto.
Ancora oggi riesce ad adeguarsi ai tempi con due nuove versioni, Medium e Small, decorate da disegni e scritte stampati con tecniche digitali, geometrie 3d e grandi occhi ammiccanti.


Fonti:

giovedì 17 novembre 2016

Step 15- Pubblicità

I colori sono un aspetto fondamentale della pubblicità. 
Grazie ad essi infatti, è possibile rendere più appetibile un prodotto o un servizio, ed esaltarne le qualità.
Il colore vermiglio non fa eccezione e, fin dai primi manifesti pubblicitari, è stato sfruttato per rendere famosi numerosi articoli o luoghi di svago, ecco quindi alcuni esempi:





Illustrazione di Adolfo Busi per il calendario prodotto per Barilla, 1931



Bitter Campari. Di Leonetto Cappiello, 1920



Marcello Dudovich, 1926 Macchina da scrivere Olivetti


Martini e Rossi 1960



Théophile-Alexandre Steinlen, 1896


Nonostante la storia della nascita del cartellone pubblicitario sia legata ad una serie di notizie non sempre attendibili in quanto riportate dalle tradizioni locali e da aneddoti talvolta imprecisi, il manifesto comincia a trovare una sua struttura definitiva in Francia dalla seconda metà dell’Ottocento grazie all’ instancabile produzione di due grandi artisti, Pierre Bonnard e Henri de Toulouse Lautrec.
Il conte Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec-Montfa è stato un pittore francese, tra le figure più significative dell'arte del tardo Ottocento. Divenne un importante artista post-impressionistaillustratore e litografo e registrò nelle sue opere molti dettagli degli stili di vita bohémien della Parigi di fine Ottocento. Toulouse-Lautrec contribuì anche con un certo numero di illustrazioni per la rivista Le Rire, durante la metà degli anni novanta.
Lautrec viene considerato uno dei maestri nella creazione di manifesti e stampe tra XIX e XX secolo.
Nella sua vita Lautrec eseguì 30 manifesti tra i quali sono famosi i manifesti pubblicitari di locali parigini, che nel tempo hanno reso celebre la loro immagine.


Manifesto pubblicitario, Toulouse Lautrec, 1891


Fonti e approfondimenti:

http://www.chimica.unipd.it/gianfranco.scorrano/pubblica/chimica/Il%20manifesto%20nella%20pubblicita.htm

https://notiziein.it/2014/11/24/manifesti-pubblicitari-henri-de-toulouse-lautrec/






mercoledì 16 novembre 2016

Step 14- Chimica

Come già detto nei post precedenti, il vermiglio è un colore ricavato dalla macinazione del cinabro contenente solfuro di mercurio (HgS).
Tale minerale si può trovare in giacimenti diversi per natura e per età ed ancor oggi, in piccola misura, continua a formarsi nelle solfatare e in sorgenti termali, come quelle di Sulphur Bank (California) e di Steamboat Springs (Nevada).
Attualmente le miniere più importanti di cinabro (utilizzate esclusivamente per l'estrazione del mercurio) sono quelle del Monte Amiata (Toscana) e quelle di Idra (Istria), poi quelle spagnole di Almadèn (Nuova Castiglia) e quelle cinesi del Kweichow (Cina Meridionale).


formula chimicaHgS
colorerosso cocciniglia al rosso bruno
lucentezzaadamantina, blendacea
opacitàtrasparente in sezioni sottili
sfaldaturaromboedrica
durezza2-2½³ Mohs
densità8,19 g/cm³
classificazione StrunzII/C.18-10
gruppo spazialeP 3121, P 3221
Cinabro

E' solubile in HNO3 e nell'acqua regia.
Scaldato in tubo chiuso volatilizza senza fondere e dà sublimato nero di HgS che, per confricazione diviene di un bel colore rosso; scaldato con Na2CO3 o con cianuro di potassio dà sublimato di mercurio metallico nella parte fredda del tubo.
Il cinabro cristallizza nel sistema trigonale.
In genere si presenta in masse che hanno un tipico colore rosso vivo. Le uniche località in cui sia frequente la formazione di splendidi cristalli fino a dimensioni di alcuni centimetri si trovano nella provincia cinese dello Hunan.
Esistono due forme cristalline. Il pigmento derivato dal cinabro si estrae da quella α, che possiede struttura trigonale, mentre esiste una seconda forma detta β o metacinabro, microcristallina, con struttura cubica.
Il cinabro esposto alla luce annerisce, e se conservato in ambienti umidi si deteriora rapidamente, scurendosi (cfr. Step 11).

Step 13- Il colore nel fumetto

Il colore vermiglio viene citato esplicitamente nella segueente vignetta del fumetto Disney Topolino:






Vespa Vermiglia, o Vespa Rossa, è un personaggio immaginario dei fumetti Disney. Appare per la prima volta nella storia The Red Wasp Mystery, scritta da Cecil Beard, disegnata da Paul Murry e pubblicata per la prima volta su Walt Disney's Comics and Stories N.317 nel 1967 (pubblicata in Italia per la prima volta sull'Almanacco Topolino N.130 dello stesso anno, con il titolo Topolino e il mistero di Vespa Rossa).
Vespa Vermiglia
Il suo nome originale è Red Wasp, che in inglese indica un insetto del genere Polistes.
Vespa è un supereroe che opera nella fittizia città di Topolinia.
Indossa una calzamaglia rossa e un cappuccio dello stesso colore che lascia scoperta solo metà del viso, inoltre sulla schiena il costume presenta due ali da insetto.
A differenza della maggior parte dei personaggi disneyani, è disegnato come un vero e proprio uomo, non come animale antropomorfo.
Dopo la prima storia, il personaggio viene abbandonato dagli autori statunitensi per essere poi riportato in auge negli anni settanta da quelli brasiliani.
Nelle storie create in Brasile, dove è noto come Vespa Vermelha, è il presidente del Club dei supereroi, nel quale si distingue in quanto molto più intelligente e meno pasticcione degli altri membri.


Fonti:

giovedì 10 novembre 2016

Step 12- In cucina

Questo capitolo del blog è basato sulla ricerca del colore nella tradizione culinaria, ecco quindi alcuni esempi di cibi, ingredienti o piatti collegati al vermiglio.

Anella

Questi duroni sono disponibili da fine maggio a tutto giugno.
La buccia ha un colore che va dal rosso vermiglio al rosso scuro, la polpa è croccante e succosa, caratteristica peculiare e particolarmente apprezzata di questa varietà.

Ciliegie Fritte













Melograno


Il melograno (o Punica granatum) ha un’origine preistorica, poiché era coltivato già nel Neolitico. 
Pare che la patria d’origine sia l’Asia Occidentale: Persia, Kurdistan e Afghanistan.
Da queste zone si è diffuso verso l’Asia Orientale e Minore, poi in tutto il bacino del Mediterraneo. In Italia era coltivata già in epoca preromana nelle regioni meridionali e insulari. Il nome “melograna” deriva dal latino malum (“mela”) e granatum (“con semi”) per via della conformazione dei suoi frutti, composti dai famosi chicchi traslucidi dall’inconfondibile colore vermiglio. 



Torta alla melagrana 




Zafferano

Lo zafferano puro è una spezia di colore rosso vermiglio che si ricava tostando gli stimmi del fiore del Crocus Sativus ed è nota fin dal III millennio a.C., quando veniva coltivata fra il Tigri e l'Eufrate per le sue qualità medicinali, aromatiche e coloranti.
Si racconta che Ermes un bel giorno, approfittando dei privilegi dovuti alla sua divinità, scalzò un giovane di nome Croco per ottenerne la fidanzata, la pastorella Smiliace.
Tale fu lo struggimento che investì Croco dopo il sopruso, che si trasformò in un incantevole fiore, al fine di omaggiare romanticamente con un’esistenza eterna l’amata che gli fu sottratta dal crudele dio.
Tra i tanti paesi produttori, l'Italia vanta lo zafferano migliore al mondo per le sue ottime qualità chimiche e organolettiche.
L'Abruzzo è famoso per lo zafferano di Navelli, vicino L'Aquila, dove un clima particolarmente favorevole, contribuisce alla crescita del cosiddetto "Oro vermiglio".



Risotto allo Zafferano











Chicken Tandoori

Conosciuto anche con la sua traduzione pollo Tandoori, è un popolare piatto della cucina indiana a base di pollo arrosto, yogurt e spezie, consumato in varie parti dell'Asia meridionale come antipasto.
La carne di pollo, che siano ali o cosce, viene marinata nello yogurt e condito con il tandoori masala. La tipica colorazione rossa della carne viene ottenuta utilizzando la polvere di chili rosso, peperoncini di Cayenna o kashmiri.



Red Velvet Cupcakes

Il rosso vermiglio è il colore caratteristico di questi dolci tipici della tradizione culinaria del Sud degli USA.


Alchermes

Liquore dal colore vermiglio e dall'aroma fortemente speziato molto usato in pasticceria.
L'uso di questo liquore ci è pervenuto dalla Spagna ed è probabilmente di origine araba.
A Firenze era molto diffuso al tempo dei Medici che ne erano grandi estimatori apprezzandolo sia come liquore da bere sia nella preparazione di molti dolci. Veniva fatto nell'Officina dei frati di Santa Maria Novella ed era definito "Elisir di lunga vita".
Anche questo liquore entrò in uso in Francia dall'Italia, portato dai cuochi che seguirono Caterina de' Medici, tanto che divenne noto con il nome di "liquore de' Medici". 





VERMIGLIO 
Cerasuolo d’Abruzzo D.O.C.

Proviene dal mosto fiore delle migliori uve di Montepulciano vinificate in bianco. È un vino fresco e complesso allo stesso tempo, dal gusto fruttato e dal colore vivo e accattivante. È un vino d’annata, da bere giovane, che si fa apprezzare specialmente nella stagione estiva, servito fresco.



domenica 6 novembre 2016

Step 11- Un documento

Oggetto di questo step è la ricerca di un documento, avente definizione spaziale e temporale preesistente, che tratti specificamente del colore vermiglio. 
Ecco quindi alcuni esempi:

Periodico: Le Scienze 
Data: 06 Dicembre 2013
AutoreClara Moskowitz
Linkhttp://www.lescienze.it/news/2013/12/06/news/fisica_scuro_rosso_vermiglio_dipinti_antichi-1920274/
Titolo: "La fisica spiega il mistero del rosso scuro nei dipinti antichi"


Articolo

"Una nuova ricerca ha permesso di concludere che con il passare del tempo il rosso vermiglio s'inscurisce probabilmente per l'azione di composti del mercurio, presenti nel cinabro, il minerale da cui si ottiene il pigmento. Ma ancora manca la prova definitiva che svelerebbe uno dei misteri meglio custoditi della storia dell'arte."

"Ogni frequentatore di musei sa che la presenza di un color rosso vermiglio scuro e spento in un quadro è un indice che il dipinto è vecchio di secoli. Ma le ragioni di questo inscurimento sono un mistero da almeno 1200 anni. Ora un gruppo di ricercatori ha proposto una nuova spiegazione, mai considerata finora, sulla base di un'analisi ai raggi X dei pigmenti di un affresco spagnolo del Trecento.
[...]



Anunciació, Ferrer Bassa




L'analisi, 
pubblicata il 15 novembre sulle “Physical Review Letters”, ha mostrato che alcuni processi chimici ipotizzati in passato per spiegare l'inscurimento non possono essere quelli corretti, stando alla meccanica quantistica. Il nuovo processo di degradazione del rosso vermiglio proposto da Da Pieve e colleghi riesce invece a combinare le indicazioni emerse da diversi studi.
Il rosso vermiglio è prodotto da un minerale chiamato cinabro, costituito da solfuro di mercurio. I ricercatori hanno dimostrato che, quando la superficie di un dipinto viene illuminata dalla luce e l'umidità dell'aria permette agli ioni cloruro (come quelli nel cloruro di sodio, il comune sale da cucina), presenti nello sporco di depositarsi sul dipinto, il solfuro di mercurio può assorbire gli ioni cloruro, trasformandoli in un altro minerale, la corderoite.
E difatti, l'analisi ai raggi X ha rivelato la presenza nell'affresco di Pedralbes di corderoite in diverse forme. Questo minerale è instabile e può direttamente dare origine a mercurio metallico, che è di colore nero, cosi come a un minerale chiamato cloruro di mercurio, che può anch'esso dare origine a mercurio metallico.

Gli autori hanno rilevato cloruro di mercurio negli strati del dipinto esaminato, ma non hanno trovato mercurio metallico, invisibile con la diffrazione a raggi X poiché questa tecnica rivela solo materiali solidi, mentre il mercurio metallico è liquido a temperatura ambiente. Tuttavia, i ricercatori hanno dedotto che il mercurio metallico è il vero responsabile per l'inscurimento del vermiglio, e sono i primi a rivelare in modo preciso i processi chimici che consentono la creazione del composto. 


Precedenti studi avevano fatto ipotizzare che gli atomi di mercurio elettricamente carichi nel solfuro di mercurio potessero essere convertiti direttamente in atomi neutri di mercurio metallico, ma la nuova analisi ha mostrato che la luce che colpisce il dipinto forse non fornisce l'energia necessaria per questa conversione, il che porterebbe a rifiutare l'idea che sia quel processo a spiegare l'inscurimento.

Tuttavia, è troppo presto per sapere se la spiegazione di Da Pieve e colleghi è corretta, spiega David Saunders, curatore del British Museum di Londra.

In primo luogo, sarebbe necessaria una prova della presenza di mercurio metallico sulla superficie del vermiglio di un dipinto. 


Capire la ragione per cui il vermiglio diventa scuro potrebbe aiutare i restauratori a ridurre i danni ai dipinti che invecchiano. “E sapere in che modo il colore è cambiato ci permette d'immaginare come poteva apparire un tempo un'opera e d'interpretarla di conseguenza, evitando considerazioni cromatiche che non derivano dall'intento originale del pittore ma dai segni del tempo”, conclude Saunders. 

Non potremo mai sapere esattamente come apparivano i grandi capolavori del passato ai loro autori, ma la scienza ci sta portando più vicini che mai a vederli com'erano destinati a essere ammirati."


(la versione originale di questo articolo è apparsa su scientificamerican.com il 3 dicembre)




Per via dell'uso di questo colore da parte di Dante Alighieri nelle sue opere, in primis la Divina Commedia, si trovano numerosi documenti e citazioni riguardanti il vermiglio.



Opera: Enciclopedia Dantesca
Editore: Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani
Anno: 1970
Volume: I
Pag: 912 

"Dante mette in evidenza i suoi caratteri mostruosi, quali gli occhi vermigli, i peli scuri attorno alla bocca sporchi di sangue e fango, il ventre largo e le zampe con gli artigli rappresentano il vizio della gola"    


Opera: Enciclopedia Dantesca
Editore: Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani
Anno: 1970
Volume: III
Pag: 720 

"Le sue tre facce - quella a destra di color gialliccio, quella a sinistra nera e quella al centro vermiglia - sembrerebbero rappresentare rispettivamente l'impotenza, l'ignoranza e l'odio, che si contrappongono alle tre virtù della Trinità, le quali vengono citate nel III canto"

Opera: Enciclopedia Dantesca
Editore: Ulrico Hoepli
Anno: 1905
Volume: II
Pag: 1385

"Dice, che la sconfitta, che ricevette il popolo di Firenze a Monte Aperti, dove il sangue de' tagliati uomini quello fiume chiamato Arbia colorò in vermiglio per l'abbondanza d'esso, del qual Messer Farinata e suoi furono autori e cagioni [...]"     


Opera: Enciclopedia Dantesca
Editore: Ulrico Hoepli
Anno: 1905
Volume: II
Pag: 1522

"All' udire il nome dell'amante Piramo riapre gli occhi, la guarda un momento e rende quindi lo spirito. Tisbe si uccise accanto all' amante. Per compassione degli amanti infelici il gelso mutò in vermigli i bianchi suoi frutti. Cfr. OviD., Met. iv, 55-166. Piramo è ricordato Purg. xxvii, 38; XXXIII, 69. De Mon. ii, 9, 21."


Opera: Enciclopedia Dantesca
Editore: Ulrico Hoepli
Anno: 1905
Volume: III
Pag: 636

"Vermiglio: If. xii 101; Pg. xxvii 39; xxix 114; Pd. xvi 154; Cz. cap. ii 24. - verméglio, Pr. 187. - vermiglia, If. iii 134; xxviii 69; xxxiv 39. - vermigli, If. vi 16; Pg. xxviii 55; xxix 148. - vermiglie, //. viii 72; Pg. ii 7; Cz. cap. i 11. "


È inoltre presente nella versione online dell'Enciclopedia Treccani:


Alcuni esempi per quanto riguarda la scienza



Opera: Giornale di fisica, chimica, storia naturale medicina e arti
Autori: L.V. Brugnatelli, Gaspare Brugnatelli
Editore: Maspero e Boucher successori de Galeazzi
Anno: 1815
Volume: VIII
Pag: 343

"Il cinabro o vermiglio era detto da' Greci κιννάβαρι, e da' Romani caminium. Teofrasto assicura ch'ei fu scoperto dall'Ateniese Callia 90 anni avanti Trasibulo, e nell'anno di Roma 349.

Si preparava lavando le miniere d'argento vivo. Secondo Plinio (I), che cita Verrio, egli era un colore molto apprezzato da' Romani nel tempo della Repubblica. Nelle grandi feste si adoperava per pingere il viso di Giove Capitolino, e si usava anche per colorire il corpo de' vincitori, nelle processioni trionfali [...]"






Opera: Trattato di anatomia generale
Autori: G. Henle
Editore: G. Antonelli
Anno: 1844
Pag: 395

"Tra le reazioni dei corpicelli del sangue, la più interessante è il loro cangiamento di colore dal rosso scarlatto o vermiglio al rosso bruno [...]"

Pag: 597

"Ambe le circostanze spiegano la differenza tra il sangue color vermiglio ed il sangue nero. Ma se il sangue acquistar dovesse colore più scuro perchè la materia colorante di ripartisse più uniformemente nel liquido, una volte divenuto nero, non potrebbe più riprendere il suo colore vermiglio mediante l'ossigeno od i sali [...]"