I colori sono un aspetto fondamentale della pubblicità.
Grazie ad essi infatti, è possibile rendere più appetibile un prodotto o un servizio, ed esaltarne le qualità.
Il colore vermiglio non fa eccezione e, fin dai primi manifesti pubblicitari, è stato sfruttato per rendere famosi numerosi articoli o luoghi di svago, ecco quindi alcuni esempi:
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Illustrazione di Adolfo Busi per il calendario prodotto per Barilla, 1931
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Bitter Campari. Di Leonetto Cappiello, 1920
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Marcello Dudovich, 1926 Macchina da scrivere Olivetti |
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Martini e Rossi 1960 |
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Théophile-Alexandre Steinlen, 1896 |
Nonostante la storia della nascita del cartellone pubblicitario sia legata ad una serie di notizie non sempre attendibili in quanto riportate dalle tradizioni locali e da aneddoti talvolta imprecisi, il manifesto comincia a trovare una sua struttura definitiva in Francia dalla seconda metà dell’Ottocento grazie all’ instancabile produzione di due grandi artisti, Pierre Bonnard e Henri de Toulouse Lautrec.
Il conte Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec-Montfa è stato un pittore francese, tra le figure più significative dell'arte del tardo Ottocento. Divenne un importante artista post-impressionista, illustratore e litografo e registrò nelle sue opere molti dettagli degli stili di vita bohémien della Parigi di fine Ottocento. Toulouse-Lautrec contribuì anche con un certo numero di illustrazioni per la rivista Le Rire, durante la metà degli anni novanta.
Lautrec viene considerato uno dei maestri nella creazione di manifesti e stampe tra XIX e XX secolo.
Nella sua vita Lautrec eseguì 30 manifesti tra i quali sono famosi i manifesti pubblicitari di locali parigini, che nel tempo hanno reso celebre la loro immagine.
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Manifesto pubblicitario, Toulouse Lautrec, 1891 |
Fonti e approfondimenti:
http://www.chimica.unipd.it/gianfranco.scorrano/pubblica/chimica/Il%20manifesto%20nella%20pubblicita.htm
https://notiziein.it/2014/11/24/manifesti-pubblicitari-henri-de-toulouse-lautrec/
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